Partono con l’alba rosea e fresca su due piccoli asini sellati mentre il resto di Nazaret è ancora addormentato.
Si fermano per mettersi al riparo da un acquazzone improvviso da una densa nube scura, nascondendosi sotto la montagna, contro una roccia sporgente.
Su insistenza di Giuseppe, Maria indossa il mantello impermeabile che Le incornicia il volto e raggiunge i Suoi piedi facendola assomigliare ad un piccolo monaco.
Si avviano di nuovo quando la pioggia diviene un filo d’acqua. In un primo momento, il trotto è difficile per l’asino sulla strada fangosa, ma il sole di primavera asciuga presto il fango e gli asini trottano più facilmente.
A Gerusalemme, Giuseppe si asciuga e torna con un vecchietto. ‘ Ti accompagnerà per una parte del cammino – Ora dovrai camminare a lungo da sola per raggiungere i Tuoi parenti. Lo conosco, quindi Ti puoi fidare di lui…’ dice a Maria
Il vecchietto è tanto loquace quanto Giuseppe era silenzioso e Maria, nel suo tono tranquillo abituale, gli risponde con pazienza ma deve alzare la voce perché il vecchio è sordo, ma fa molte domande ed è a conoscenza di molte notizie.
Infine, il vecchio si assopisce e Maria ne approfitta per pregare, cantando a bassa voce, guardando il cielo e il Suo volto luminoso e felice.